Camera #13, di Haler Cross e Maresuke Murakami

Haler Cross
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Eravamo appena entrati nella nostra camera.
Com'è bello qui. Di solito sono molto critico..
Sarà perchè... c'è lui assieme a me?
Mi girai verso di lui di scatto.
Volevo sapere cosa ne pensava. Forse non gli sarebbe piaciuta. "Io emano una cattiva aura" dicevano così le persone che trovavo interessanti.
Avevo un po paura di chiederglielo ma dovevo farmi coraggio...
Che bello questo posto... tu.. che ne pensi?
Chiusi gli occhi. Facevo così ogni volta che non volevo guardare in faccia la realtà.

Haler espresse il suo apprezzamento per la camera, poi mi chiese cosa ne pensavo.
Io ero entusiasta a dir poco, ma anche un po' preoccupato, perché appena avevo visto i due letti mi era saltata in mente l'idea di unirli. Ma che ero, completamente scemo?!
Rimasi un attimo in un silenzio rimbambito, poi esclamai: - Oh, sì, è bellissima!
Mi accorsi che teneva gli occhi chiusi, e mi venne voglia di baciargli le palpebre. Tornai ad avere il volto in fiamme. Meno male che non mi stava guardando...
- Proprio bella. Mi piace. Guarda, ha anche una veranda!

Haler Cross
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Bellissima? aveva detto bellissima!.
Mi comparve un sorriso sulle labbra senza che me ne accorgessi.
Si, è davvero una bella camera. Qui c'è tutto quello che ci può servire: Bagni, Letto, Armad...
Letto? Ho detto davvero LETTO?!
Certo, un letto serve per dormire ma di certo io non pensavo a quello! si capiva anche dal tono di voce che non mi riferivo al dormirci!
Ehm... s'intende, per dormirci!
scoppiai in una risatina preoccupata...
stavo peggiorando le cose!

Ehm... s'intende, per dormirci!
Lo guardai per un attimo imbambolato. Non sapevo perché, ma quella frase mi aveva un po' rallegrato, come se avessi capito che anche a lui venivano pensieri del genere.
Naaah, tendevo troppo a sperare.
Scoppiai a ridere anch'io, e tentai un gesto di amicizia (ok, io non volevo l'amicizia in senso stretto della parola, ma per adesso andava bene quella) battendogli una mano sulla spalla.
Mi trattenni dal fare qualche battuta sconcia come mio solito...

Haler Cross
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Mi aveva toccato la spalla.
Cavolo...
Pensai.
è la prima volta che tocca una parte del mio corpo.
Mi ero eccitato solo al tocco della sua mano sulla mia spalla... e cosa avrei provato se mi avesse toccato qualcos'altro?.
Inizia ad immaginarmi una scena che anche nei film porno verrebbe censurata.
Il mio viso cambiò colore in un rosso accesso.
Stavolta posso dirlo: ero eccitato.
Maresuke... ti prego... non guardarmi così...
Eccitarsi per un suo sguardo e per una semplice pacca alla spalla.
Non me lo sarei mai immaginato.

Diventò tutto rosso. Oddio. Iniziai a diventare rosso e caldo anch'io... lo ripeto: grazie al cielo avevo dei pantaloni larghi. Gettai inconsciamente uno sguardo al letto, poi mi affrettai a togliergli la mano dalla spalla.

Maresuke... ti prego... non guardarmi così...
Come lo stavo guardando? Ti prego, non dirmi che ho uno sguardo vagamente... arrapato.
Il mio imbarazzo cresceva a dismisura, ma così faceva anche l'eccitazione. Non facevo che pensare a quanto fosse bello, a quanto doveva essere bello... lo guardavo e nella mia mente dei pupazzini con le nostre sembianze architettavano strane sceneggiature da far invidia a certi filmini vietati ai minori. Noi eravamo minori, vero? E chissene.

- Ehm, Haler... - iniziai, restando a corto di parole. Mi spiegate a cosa servono le parole in situazioni simili?!

Senza nemmeno ascoltare che mi avesse chiamato, allungai una mano verso il suo petto fino a portarlo lentamente verso il collo.
Maresuke... vedo che sei accaldato.
Mi ricomarve un ghigno per la terza volta ma stavolta... era più che voluto.
Mi avvicinai al suo corpo. Il mio viso era vicinissimo al suo... e se il mio viso era vicinissimo al suo... anche qualcos'altro lo era...



Iniziavo a sudare e ad avere il fiatone. Lui lo sapeva.. lo poteva sentire sul suo collo...

Mio Dio.
Un attacco cardiaco, ero prossimo ad un attacco cardiaco!
E anche ad un sovraccarico di ormoni, se non mi sbrigavo a finirla con quei giochetti...
Bene.
Il suo viso era vicinissimo, non dovetti sforzarmi più di tanto. Mi avvicinai con uno scatto e incollai le mie labbra alle sue.
No, gli ormoni non si calmavano, anzi, giravano ad elica, anche più velocemente di prima. Non ansimavo soltanto perché ero attaccato a lui.
Ancora prima di aspettare la sua reazione, gli infilai la lingua in bocca e gli misi le mani sui fianchi.
Bene, ormoni miei, fatemi fare una figuraccia o fatemi passare un pomeriggio veramente interessante.

Haler Cross
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Un bacio... mi aveva dato un bacio.
Nessuno mai mi aveva dato un bacio. Allora non gli facevo così schifo.. anzi, oserei dire che per lui almeno ero guardabile. Mi stavo davvero facendo problemi come una donna.
Haler Cross non è una donna, sia chiaro!.
Beh... questo dovevo dimostrarlo a lui, pensarlo non serviva a niente.
Le mie dita si appoggiarono sulle parti basse di lui. Sbottonai i pantaloni e senza abbassarglieli infilai la mia mano.
Stavo facendo tutto senza pensare. Mi accorsi che premevo un pò troppo sulle sue parti intime.
E se non gli piaceva? e se stavo facendo la figura dell'idiota?
Adesso basta. In un momento del genere, farsi problemi non è proprio il caso.
Tolsi di scatto la mano e la usai per buttarlo a terra.
Sono sopra di te, eh Mare?
Avevo una voce e un' espressione assatanata. Per tutto questo tempo ho provato troppo odio. Dovevo sfogarmi con qualcuno... dovevo sfogarmi con lui. Perchè forse l'unica persona con cui sarei riuscito a farlo.
Iniziai a leccargli il collo mettendogli le mani fra i suoi morbidi capelli. Forse premevo un pò troppo col ginocchio sulla sua intimità, ma era più forte di me. Staccando la mia lingua dal suo collo dissi
Forse hai sbagliato a rivolgermi la parola. Adesso, per colpa tua, sono attratto da te.

Un piccolo flash della mia vita passata mi passò davanti agli occhi. Vedendo le doujinshi di Mailaen, gli anime yaoi, Wikipedia... be', ero venuto a conoscenza dei termini uke e seme, e mi ero convinto di essere seme. Forse era per la personalità dell'unico ragazzo di cui mi fossi mai innamorato.. mi accorsi in quel momento, però, che l'essere completamente sotto il controllo di Haler mi eccitava il triplo di quanto non mi fosse mai successo nella mia intera vita.
Mi ritrovai praticamente a terra, con lui sopra di me e il suo ginocchio in mezzo alle gambe. Oh. Wow.
Non pensai nemmeno di rifiutarlo, o di mettermi io stesso sopra. Non mi passò nemmeno per la mente. Tutto ciò che volevo era lui, che stesse sopra o sotto non importava. Mi leccava il collo, e la situazione nell'insieme.. mi eccitava. Ero sul pavimento della mia camera con una persona che conoscevo appena ma che mi attraeva da matti.
La mia mano, quasi come se si muovesse da sola, corse alla lampo dei suoi pantaloni. Aprii la zip e iniziai ad accarezzare lentamente il suo membro da sopra i boxer. E chi li voleva, quei boxer?
Con l'altro braccio mi allacciai al suo collo e, inarcando la schiena, mi premetti contro di lui. Lo volevo, lo volevo alla follia.

Haler Cross
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Si era aperta la fascia che mi copriva quell'orribile ferita. Misi la mano sopra per non farglela vedere, ma fu peggio. Faceva un male cane.
Feci un gemito di dolore. Non potevo continuare così. Quella ferita mi stava rovinando la vita.
Mare... io non ce la facc..
Non feci in tempo per finire la frase che svenni dal dolore.

Sobbalzai quando mi crollò addosso... svenuto.
Strillai. Cosa succedeva?
Cercai di calmarmi. Non era morto e non c'era ragione di urlare come una donnetta che vede i topi. Dovevo solo... portarlo in infermeria. Posto che oltretutto conoscevo bene, dato che a volte davo una mano. Di sicuro gli infermieri non c'erano, dato che l'anno ufficialmetne non era ancora iniziato, ma potevo cavarmela benissimo.
Mi tolsi da sotto di lui e lo girai molto delicatamente. Mi saettò un dubbio in mente: ma ero abbastanza forte da portarlo in spalla? Forse sì, mi sembrava magro...
Gli riallacciai i pantaloni, arrossendo, e così feci con i miei. Strano, ma il desiderio non sbolliva neanche un po'. Mi venne persino in mente di fargli qualcosina mentre era incosciente, ma mi rimproverai in silenzio e tenni le mani a posto.
Misi una delle sue braccia intorno alle mie spalle e lo alzai da terra. No, non pesava troppo. E l'infermieria era vicina.
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