Elvie Prideless

Nome: Liam Vincet Prideless
Soprannome: Elvie. Il suo nome è praticamente ‘Elvie Prideless’.
Data di nascita: 15/10/1993
Sesso: M
Stato sociale: né ricco, né povero. Uno di noi, insomma xD
Voce: Flavio Aquilone, vale a dire Light
Others: più cicatrici parallele sul torace in basso a destra, leucemico.
Orientamento: lui non ne ha idea, e nemmeno io o.o diciamo che è reversibile, quindi direi bisex u.u

Altezza: 1.92
Peso: 73 kg
Occhi: grigio fumo, quasi trasparenti
Capelli: biondo cenere
Descrizione fisica generale: un po’ gracilino, non ha mai praticato alcun tipo di sport. Pelle chiarissima, che lascerebbe intendere origini orientali. Ha dei capelli con una frangia che gli copre misteriosamente l’occhio sinistro. A chi rivelerà come mai?? [ sì, lo so, è un po’ stupida come domanda xD ]

Ruolo nella scuola: studente.

Descrizione caratteriale: non ama per niente le zuffe, che non gli promettono nulla di buono. Ha un carattere molto calmo [è flemmatico u.u ] e talvolta può apparire triste e sconsolato. Non ama molto la compagnia, poiché manca molto di autostima. È comunque un ragazzo piuttosto estroverso e dice sempre quello che pensa della gente, ma non di se stesso.

Biografia: anche se non si spiegava perché, Elvie ha sempre odiato i suoi genitori. Infatti, all’età di otto anni viene a sapere di essere stato adottato, e così decide di scappare di casa: per tre anni vive a casa di Daniel, un suo amico che si offre volentieri di nasconderlo. Elvie, però, non si renderva conto che vivendo a casa del suo amico, noncurante della sua situazione, non sarebbe sopravvissuto a lungo, così, all’età di dieci anni va in crisi ed entra in coma a causa della sua malattia, ma, fortunatamente, ne esce vivo e si ripromette che da quel momento in poi non avrebbe più dato retta a nessuno che sembrasse curarsi di lui e avrebbe continuato a camminare lungo la sua strada, senza mai voltarsi indietro.

Ama: la natura, la tranquillità e il silenzio, le critiche utili, la sincerità e altri noiosi valori morali.
Odia: i suoi, chi s’impiccia chiedendogli di lui senza che lui abbia introdotto l’argomento di sua spontanea volontà, le cose troppo barocche o appariscenti.