Sorrow Nathaniel Fisher

Nome: Sorrow Nathaniel Fisher
Soprannome: Non ne ha, perché sostiene che gli unici in grado di dargli dei soprannomi erano Selene e Aaron.
Data di nascita: 1995, giorno sconosciuto.
Sesso: M
Stato sociale: tasche vuote, mani bucate, al verde, conto in rosso, dite come vi pare. In poche parole, è completamente a zero, in fatto economico. È sempre sopravvissuto soltanto grazie al direttore del Fish Circus, e adesso è mantenuto da Sybil.
Voce: quella di Lavi in D.Gray-Man *-* (che credo sia anche quella dei gemelli Hitachiin ò_ò)
Others: tre tagli sulla guancia sinistra provocati dagli artigli di una tigre. è mancino.
Orientamento: etero, senza quelle particolari indecisioni che caratterizzano gli alunni della Sokolov.

Altezza: 1.75
Peso: 60 kg
Occhi: nocciola.
Capelli: biondo cenere, sul castano-grigio.
Viene spesso definito "un fascio di muscoli" per il suo fisico forte, sviluppato e allenato e nel contempo elastico e agile. Nonostante questo, in molti punti del corpo le ossa sono visibili sotto la pelle a causa della accentuata magrezza. Ha gli occhi leggermente a mandorla, con lunghe ciglia nere. Gli vengono facilmente le occhiaie, spesso rosse e gonfie, anche soltanto se perde un paio d'ore di sonno. Ha dei capelli piuttosto strani, che ricordano il biondo cenere femminile, ma che tendono già verso il grigio, come se fosse un vecchio.

Ruolo nella scuola: studente, non ha mai voluto entrare in un club.

Descrizione caratteriale: cinico, pungente, pacifista. Sorrow, come ama chiamarsi, si potrebbe definire con queste tre parole. Non ama gli altri, ecco tutto. Non trova un senso all’esistenza, quindi la vive con spensieratezza ed è dedito ai piccoli piaceri volatili. Non è sua abitudine prefiggersi degli obiettivi, in quanto la sua vita è scandita da traguardi che raggiunge senza sforzo. È sconclusionato, disorganizzato, svampito.
Con le persone che conosce bene è spigliato, schietto e a volte cattivello. Viene spesso però considerato troppo buono, perché, anche se il suo forte sono le battute ad effetto, nel cosiddetto momento del bisogno si rivela un piccolo angelo. Odia i ringraziamenti e quando fa un favore non si aspetta che l’altro ricambi.

Biografia: immaginatevi un meniño de rua, di Rio de Janeiro. Un bambino pelle e ossa, costretto a vivere rubando, sniffando colla per una parvenza di sazietà, rischiando ogni giorno di essere trovato dagli squadroni della morte e di essere picchiato. Fino a quando non ci sarà più vita nel suo corpo.
Ecco, spostate quest’infelice immagine da Rio de Janeiro, e sistematela nei sobborghi londinesi. Avrete il piccolo bambino senza nome protagonista della sua vita.
Non si sa esattamente da dove venga, Sorrow. Forse è stato abbandonato, forse i suoi erano un po’ come lui, ma sono morti, forse, come lui stesso pensa a volte, è figlio della strada.
Il piccoletto viene allevato fino ai suoi cinque anni da una famigliola di barboni, poi, quando è in grado di cavarsela da solo, inizia la sua carriera da malvivente in taglia ristretta. Sopravvive a stento fino a otto anni, ma un giorno viene arrestato dalla polizia londinese. Durante il viaggio verso Scotland Yard tenta più volte il suicidio, ma viene sempre fermato.
Non vuole vivere con delle regole.
Il governo inglese non si interessa molto di lui. Il bambino finisce in cella, dimenticato da tutti, senza nessuno che paghi la cauzione. È un minore, ma non fa nessuna differenza: viene trattato come e peggio degli adulti, chiuso in una cella dei sotterranei di Scotland Yard.
La sua salvezza ha il volto di un'abbronzata donna in calzamaglia e tuta. Sembra una di quelle ragazze che il bambino vedeva esibirsi in occasione delle fiere. Le poche volte che riusciva a vederne una.
Si presenta così, la donna, dalla polizia, per pagare una multa, ma sbaglia strada e imbocca la scala per i sotterranei, dove incappa nell'unico prigiorniero, cioè il bambino.
Gli avvenimenti successivi sono confusi, litigi della donna con un poliziotto, poi arriva lui, Aaron Fisher, pieno di cicatrici, ma nel contempo pieno di vita. è il direttore di un circo, ma si spaccia per suo padre. Che senso ha? Eccome se ha senso. I poliziotti rilasciano il bambino. Può andare, è in custodia a Aaron Fisher, direttore del Fish Circus, adesso.
Così, il direttore Fisher lo allevò come suo figlio, mentre Selene Marley, che di professione faceva numeri con gli elefanti, lo iniziò al mestiere di trapezista, funambolo e domatore. Felice, con una nuova vita ma di nuovo senza nome, il bambino venne ribattezzato Sorrow da Aaron, a cui piacevano i nomi bizzarri, e Nathaniel dalla più tradizionalista Selene.
Passarono gli anni.
Sorrow amava la sua vita: aveva per la prima volta una madre e un padre, amava il suo lavoro, amava i suoi animali. Era l'addetto ai numeri con le tigri, e l'unico inconveniente mai insorto fu quando una tigre, giovane e aggressiva, gli scavò tre profondi tagli nella guancia.
Però, a tutti i bei periodi c'è una fine, e questo valeva anche per Sorrow. Quando aveva già tredici anni, il circo andò a fuoco.
Non fu di certo un caso: sia il tendone, sia i carrozzoni, sia le roulotte con gli alloggi dei vari membri del circo vennero cosparsi di benzina e poi bruciati, la notte di Natale del 2008. Soltanto il carrozzone dove tenevano gli animali venne risparmiato, proprio dove Sorrow dormiva abitualmente.
Selene restò uccisa subito, perché soffocata dal fumo nella sua roulotte. Aaron, che si trovava in un punto abbastanza riparato, riportò soltanto lievi scottature, ma nella smania di salvare almeno qualche altro suo dipendente si ustionò gravissimamente e morì in ospedale.
Distrutto nello spirito, Sorrow chiese di venire iscritto alla Sokolov Accademy, in Giappone, diretta da Sybil Sokolov, una delle più grandi amiche di colei che ormai considerava sua madre.

Ama: il circo, gli animali, fare il funambolo, anche se ormai non ne ha più l'occasione. Suona la chitarra come gli ha insegnato Aaron. Gli piace leggere, anche se si ritiene un incapace nello scrivere, ascoltare musica, fare a botte. Perché? Perché sì. Mai per motivi seri, ma gli piace ingaggiare una bella rissa.
Odia: i circhi che trattano male gli animali, gli animali impagliati (o meglio, chi li ha impagliati), i poliziotti, chi sbaglia i congiuntivi, chi lo corregge e chi parla male di un circo. Oh, e i piromani.