Sconosciuti in biblioteca, role privata u_u

Thomas Coscience

Zoppicante, portai la pila di libri al tavolo.
Come al solito, commentai amaramente. La gamba mi faceva perfino più male del solito; mi sarei messo a gridare dal dolore.
Respirai a fondo, -dovevo controllarmi-, e aprii il primo tomo.

Il cervello-encefalo non risulta di interesse anatomico per gli antichi egizi, nonostante una già consolidata chirurgia della testa. Ciò può sembrare paradossale, ma era difatti considerata un'attività servile. Sappiamo di certo che l'asportazione dell'encefalo durante il trattamento di un cadavere, avveniva mediante uncini attraverso il naso, cosa che non dava alcun riscontro morfologico.

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EMELY CARSON

Lasciai andare Mail per aprire la porta della biblioteca.
Sentii dei rumori all'interno, che mi fecero pensare di non essere sola, ma non mi tirai indietro.
Abbassai la maniglia ed entrai.
C'era un uomo seduto al tavolo centrale.
Scusi, è sicuro di stare bene?, domandai dubbiosa, vedendo la sua espressione sofferente.

Mailaen Fujiwara

Night aprì la porta della biblioteca. Anche se non sono esattamente uno che ama le biblioteche, era un luogo veramente adorabile, con l'ambiente migliore di tutta la scuola.
Calduccio.
C'era un uomo seduto al tavolo centrale. Si teneva la gamba e leggeva un libro enorme. Anatomia, a giudicare dai disegni. Disegni di cervelli che uscivano dalla testa delle persone. Wow. Sarebbe andato d'accordo con James-san.
- Oh, Night, non ti preoccupare, è Thomas-san. Irasshai, è arrivato da poco, presumo. Night, è un nostro... "ospite" che ha chiesto di consultare la biblioteca.
Come un dj che cambia disco, entrai in modalità "Prefetto che accoglie gentilmente gli ospiti della preside".
- Come si è trovato finora, Thomas? Si può già scegliere la camera. Comunque, ancora benvenuto.
Ero piuttosto contrariato, però. Sybil non mi aveva detto che era così affascinante.

Stranamente, conoscevo da poco Mai-chan e subito avevo intuito che era interessato a Thomas.
Gli misi una mano sulla spalla per farlo stare buono, non si sa mai cosa avrebbe potuto fargli, e mi feci qualche passo in avanti.
- Thomas? Si chiama così, vero? dissi mentre mi avvicinavo abbastanza da mettergli una mano sulla spalla. Ha bisogno di aiuto?
Esibii il mio migliore sguardo preoccupato.

Thomas Coscience

Quel ragazzo...doveva chiamarsi Fujiwara, o qualcosa di simile. Sbirciai in su verso la ragazza che mi toccava la spalla.
Era davvero molto bella, con i capelli neri e lunghi fin quasi alle spalle. I suoi occhioni color mogano erano sgranati, fissi sul mio viso.
Milady, vi prego di non preoccuparvi per me. Non è niente di grave-
usai un tono consono alla mia educazione.
Adesso non esagerare, se non vuoi che ti creda un vecchio dell'Ottocento.
Mossi inavvertitamente la gamba ferita, che mi diede un'altra fitta.
Annaspai con la mano sinistra verso il mio bastone, e lo usai per alzarmi, vergognandomi.
- Mi scusi se le sono sembrato troppo scortese. Come vede, ho qualche problema, feci una smorfia.
- Non si preoccupi- rispose lei, senza un sorriso sulle labbra sottili.

Night mi posò una mano sulla spalla. Cercava di trattenermi? Probabilmente. Se fossi nato in un altro corpo e avessi conosciuto un certo Mailaen Fujiwara, probabilmente l'avrei sfottuto. E non poco.
Milady, vi prego di non preoccuparvi per me. Non è niente di grave.
Sybil andava a pescare i professori dritti dall'Ottocento, per caso? Parlava quello vestito con abiti passati fuori moda duecento anni fa.
Anche quel tipo aveva difficoltà a muovere la gamba, evidentemente, un po' come Aleister ogni tanto.
Gettai un altro sguardo ai libri.
- è venuto per prepararsi in anticipo, Thomas-san?
Mi diedi del cretino. Lui ancora non sapeva che Sybil gli voleva proporre una cattedra, quindi mi corressi: - Insomma, per leggere nella calma che precede l'inizio dell'anno vero e proprio.
Mi accorsi con stupore che il mio tono era un tantino acido. E perché mai avrei dovuto essere acido?
Mi strinsi nelle spalle e mi avvicinai anch'io.

- è venuto per prepararsi in anticipo, Thomas-san?
Il tono di Mail mi sorprese.
Non dirmi che è geloso di me...e lui; soffocai una risata. Era più probabile che si sentisse...non dico eccitato...ma affascinato da Thomas.
In ogni caso lo ignorai.
Mi scusi se le sono sembrato troppo scortese. Come vede, ho qualche problema
-Non si preoccupi. Sono felice di aver potuto fare la sua conoscenza, ora io e Mailaen lanciai un'occhiata significativa a Mail, per dirgli di seguirmi dietro gli scaffali, Ah...lei è inglese, vero?
Vengo da London, milady mi rispose.
Che buffa coincidenza. Ma la prego, mi chiami pure Night

Ma...? Parlavano come se non ci fossi!
Poi Night mi rivolse la parola, o meglio uno sguardo, da cui capii che dovevo seguirla dietro gli scaffali.
- Dev'essere affascinante, Londra. Io sono polacco, sa. Breslavia. Non sono mai stato in Inghilterra. Dovrei convincere la preside a portarci in gita.
Mi stavo calmando. Il mio tono era più lineare e più pacato. Intanto, scomparii dietro uno scaffale, precedendo Night.

Allora, che vorresti fare? rimproverai subito Mail, non appena fummo lontani da orecchie indiscrete.
- Evita di far capire a chiunque che ti piace. E, che cos'è questa storia della preparazione?Aspetta un momento...perchè hai parlato della Polonia a Thomas?

- Una domanda per volta - mugugnai. - Allora, non è vero che mi piace. Mi piaci tu. Quel tizio avrà il doppio dei miei anni. E dei tuoi. Cioè, un conto è fare un silente apprezzamento fisico, un conto è farsi piacere una persona.
Probabilmente lei intendeva che non le va a genio il "silente apprezzamento fisico", pensai poi. Oddio, che scemo che ero.
- Poi, la preparazione è perché Sybil vuole che diventi professore. Intendevo quello. E poi... poi gli ho parlato della Polonia perché Sybil di sicuro gli farà leggere il mio dossier, nel caso diventi professore, e nel caso non lo diventi non lo vedrò mai più e avergli detto che vengo dalla Polonia non cambierà nulla.
Abbassai gli occhi.
- E comunque è la parte dopo del racconto della mia vita che preferisco non raccontare agli altri.
Mi trattenni dall'aggiungere che l'avrei raccontata solo a lei.
Stavo accampando scuse? No, era la verità.
- Eddai, mi perdoni?
Sorrisi.

Maccheccarino sbottai stringendolo come un pupazzo.
Un professore dici? Niente male, davvero. Lo apprezzerai anche tu gli feci l'occhiolino.
Lo spinsi contro lo scaffale a appoggiai la testa sulla sua, e sospirai.
Credo di averne sentito parlare, in Inghilterra
Corrugai la fronte.

Mi venne voglia di darle un bacio. Piccolino, a stampo, nulla in confronto al pomeriggio appena trascorso. Assecondai le mie voglie e glielo diedi. Bacino leggero sulle labbra, niente di più.
- E perché ne avresti sentito parlare? è famoso? Sarebbe nello stile di Sybil, invitare qualcuno famoso.. oppure qualcuno coinvolto in uno scandalo.
Ero tornato di buon umore.
- Allora, Night? Chi è?

Un militare. Un militare come il nonno. Però, a giudicare dall'aspetto, non sembrava abbastanza vecchio per aver combattuto nella seconda Guerra Mondiale come lui.
- E in che guerra? Sarà stato in Vietnam. No, troppo giovane. Una guerricciola. Oppure in Iraq.
Lo guardai in modo quasi torvo, attraverso le fessure tra un libro e un altro. Grande idea, quella di mettere le libreria senza fondo.
- E chissà perché adesso è qui a leggere libri di anatomia - dissi, anche se il mio tono non sembrava affatto quello di una domanda.

Ridacchiai.
- Non ne ho idea, a dire il vero. Mi dispiace tanto per lui, però. Stavano per condannarlo da innocente.-
Presi il viso di Mail tra le mani e lo feci girare verso di me.
In ogni caso- esordii in tono determinato, - non darmi grattacapi, ok?

Mailaen Fujiwara
(forse è meglio che riprenda l'abitudine di scrivere i nomi dei piggì ò_ò)

Non ne ho idea, a dire il vero. Mi dispiace tanto per lui, però. Stavano per condannarlo da innocente.
Gran brutta cosa, i tribunali inglesi. Chissà com'era andata tutta la storia. Alla prima occasione avrei chiesto tutto a Sybil. O a lui direttamente.
In ogni caso non darmi grattacapi, ok? - disse poi Night, prendendomi il viso tra le mani.
- Grattacapi, io? - risposi, ridacchiando. - Naah, al massimo do grattacapi ai prof o a Sybil-sama, a te non credo proprio.
Anche se non ero proprio sicuro di cosa intendesse.
- I grattacapi potrebbero sorgere se Sybil scopre di oggi pomeriggio. Dato che nessuno dei due ha voglia di raccontarlo a nessuno, però, direi che possiamo star tranquilli.
Sospirai. Mi ricordai poi che stavo morendo di fame. Era quasi ora di cena e non avevo nemmeno pranzato, ma stetti zitto.

- I grattacapi potrebbero sorgere se Sybil scopre di oggi pomeriggio. Dato che nessuno dei due ha voglia di raccontarlo a nessuno, però, direi che possiamo star tranquilli.
Annui, sollevata che anche lui la pensasse così.
-Senti, Mail... pensi che dovremmo impegnarci in una, sì, insomma, una vera relazione?
Tacqui un momento per far defluire il sangue dalle guance e per essere sicura di non balbettare.
Allora?