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| Aleister Vlad
Sorrise. Un sorriso impercettibile per tutti, ma non per me. Un sorriso che, per quanto piccolo, le illuminò il viso. Non potei fare a meno di pensare a quanto ero fortunato anche solo a poter parlare con una ragazza così bella. Si protese verso di me, un'altra volta, ma in quel momento decisi di chiudere il mio cervello in una scatola insonorizzata e ascoltare solo il mio cuore. Che, per inciso, non sapeva proprio cosa dire. Mi avvicinai lentamente anche io, ma quando stavo quasi per toccare le sue labbra mi fermai. Avevo sentito un odore strano, pungente, diverso da quello del tabacco. La fissai negli occhi, preoccupato.
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