L'aroma del caffè, ROLE PRIVATA

Mi avvicinai alla macchinetta del caffè. Sinceramente non l'avevo mai bevuto ma che m'importava? Cosa avevo da perdere?
Mi misi a frugare nel mio zaino alla ricerca del portamonete per gli spiccioli, ma mi cadde di nuovo il libro...
Ooops...

Mentre si accingeva a prendere il caffè le cadde per terra il libro che stava leggendo sulla panchina.
Mi chinai subito a prenderlo.
Nello stesso tempo anche lei si abbassò.
Le nostre mani si sfiorarono.
Arrossii violentemente e le porsi il libro, riuscendo a scorgere il titolo.
-Ti piacciono le favole?- chiesi per annullare l'imbarazzo che si era creato. Almeno da parte mia...

e nostre mani si sfiorarono.
Mi porse il libro, era diventato tutto rosso.
Solo questa... è quella che mi leggeva sempre mio padre da piccola.. Mi voltai verso la macchinetta
Finalmente trovai gli spiccioli e mi presi il mio caffè.
Ne vuoi uno anche tu..?

Solo questa... è quella che mi leggeva sempre mio padre da piccola.. mi rispose, prendendo il caffè.
Avrei voluto essere gentiluomo e offrirglielo io, ma temetti di poterla offendere in qualche modo...
Un attimo...
Io....Gentiluomo??
Ne vuoi uno anche tu..? continuò ancora.
-No, grazie. Ti va di sederci su quel divano? -
chiesi per far capire di voler continuare a parlare con lei.

mmmh si perchè no? Andai a sedermi sul divano col mio caffè.

Acconsentì e si avvicinò al divano.
Io feci lo stesso e mi sedetti accanto a lei, facendo attenzione a lasciarle più spazio possibile.
Dopo che ebbe fatto il primo sorso di caffè, le chiesi:
- Perchè non vai dai tuoi nelle vacanze? Scusami se sono così diretto, sfrontato ed insensibile ma ci tengo davvero a saperlo...-

Non voglio che tu stia male...

Beh loro mi hanno pagato questa scuola a tempo pieno... inoltre non ho mai fatto vacanze e feste in vita mia. Lo dicevo con un tono menefreghista, come se non avessi mai provato la gioia delle festività

Beh loro mi hanno pagato questa scuola a tempo pieno... inoltre non ho mai fatto vacanze e feste in vita mia. disse con disinvoltura.
Neppure io so che significa..
Mi dispiace... riuscii solo a pronunciare.
In una situazione come quella...cosa potevo dire?
Chissà se mi avrebbe odiato se avesse saputo che la mia famiglia era ricca...

Tu sei ricco vero? Dissi alzando la testa e fissandolo negli occhi.

Tu sei ricco vero? mi disse improvvisamente guardadomi decisa negli occhi
Cavolo!
Ma che...?
Mi aveva letto nella mente??
Riuscii solo a guardarla incredulo.
Continuava a fissarmi.
Non riuscivo a parlare...
Chinai il capo come se fossi colpevole di qualcosa e lo ammisi
S-si...
Ecco...
Ora mi avrebbe inultato se ne sarebbe andata via..

Sinceramente... non ho mai desiderato provenire da una famiglia ricca... me ne bastava solo una che mi amasse...
fissai il soffitto
ma che gliene frega a a lui? era ricco...

Sinceramente... non ho mai desiderato provenire da una famiglia ricca... me ne bastava solo una che mi amasse...
ME l'aspettavo. Era naturale che rispondesse così...
Eppure, anche se l'avevo previsto, ci rimasi ugualmente male.
Avrei forse dovuto allontanarla come facevo con tutti?
...Però...non volevo..
-Neppure io l'ho mai voluto, credimi...Per me il denaro non...- non riuscivo a finire una frase!
-Ascolta...è vero. Provengo da una famiglia ricca...e molto. Ma non ho mai pensato una sola volta in vita mia che questa fosse la cosa più importante! Anche per questo sono qui..Se ti sei sentita in qualche modo ferita e non vuoi più parlarmi, sentiti libera di farlo. Non voglio trattenerti se non vuoi...-
Ti prego, ti prego. Non farlo!

No anzi mi fa piacere avere qualcuno con cui parlare
E sorrisi.
Oh wow avevo sorriso. E che diamine >.< pensai. Adesso vuoi vedere che se ne va? o.o

Chiusi gli occhi, in attesa.
No anzi mi fa piacere avere qualcuno con cui parlare mi rispose.
Spalancai gli occhi e lei...sorrideva!!
Incredibile!
L'unica cosa che potevo fare era sorridere anch'io.
Lo feci in maniera del tutto naturale, senza sforzarmi.
Ero stupito e felice.
-Grazie. Anche a me fa piacere. Sul serio-
Sorrisi di nuovo.
-Grazie..-
Non mi sembrava vero!

Sorrise anche lui.
Posso chiamarti Haru d'ora in poi?
era un soprannome che mi era venuto così all'improvviso.