Death's Hunter

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Dream Walker
view post Posted on 11/12/2009, 17:21




All humans will, without exception, eventually die



Ancora non riusciva a credere che stava per fare una cosa del genere. Sotto gli occhi severi di Klaus intinse la lama del pugnale nella bacinella di cristallo posta accanto a lei, e la lasciò lì. Risoluta, sbottonò la camicia azzurra che il cadavere steso sul tavolo indossava ancora. Le mani le tremarono appena. Infine mise a nudo il tronco dell’uomo. Con un coraggio che non avrebbe mai creduto di avere, lo girò in modo da sfilargli l’indumento. Ad ogni minimo contatto con l’epidermide gelida sobbalzava.
« Aspetta un momento» disse autoritario Klaus; si avvicinò a piccoli passi e si chinò a sua volta sul corpo come l’allieva. Infilò un dito nella bacinella e lo ritrasse bagnato. Trattenne una smorfia vedendo la crosticina formatasi sul polpastrello. Lo appoggiò sulla fronte del cadavere e tracciò una croce perfetta. Diede una pennellata d’acqua alle labbra socchiuse e si ritrasse di nuovo per osservare le mosse della giovane.
Lei annuì, si asciugò il sudore con la manica e strinse le dita esangui attorno all’impugnatura finemente lavorata. Con un solo, fluido gesto, tirò fuori l’arma dall’acqua. Badando a non lasciar cadere neanche una goccia sul corpo, abbassò il braccio.
Passò la punta della lama sul petto dell’altro, tracciando a sua volta una croce, molto più grande di quella dell’insegnante.
« Complimenti, Laura. Sembra che tutto sia andato per il meglio. Per adesso.» disse Klaus esaminando il corpo da ogni angolazione. Laura intercettò il suo sguardo di soddisfazione, volto a sciogliere la tensione del suo commento, e si lasciò cadere su una poltrona. Inspirò profondamente, dopodichè riuscì a sorridergli di rimando.
« Ormai il sole sta per sorgere, non vale la pena che tu torni a casa»
« D’accordo» le loro conversazioni erano sempre minime, asciutte. Rispecchiavano in pieno il carattere di Klaus. Quest’ultimo coprì, mentre parlava, il corpo con un lenzuolo di candido lino.
« Butta via quella cosa, per amor di Dio!» continuò, indicando la camicia spiegazzata abbandonata sullo schienale di una sedia.
Cremisi dalla vergogna, Laura la raccolse e si avvicinò al cestino, ma non la buttò. L‘appallottolò e lo nascose in mezzo ai suoi abiti.
« E, per favore, ubbidiscimi quando parlo» aggiunse Klaus, gli occhi puntati contro la schiena dell’alunna. Era proibito pensare a lei come donna, nonché offensivo. Almeno per lui. Una cosa del genere avrebbe significato che era caduto davvero troppo in basso.
Osservò Laura affaccendarsi attorno al tavolo, mettere via gli ingredienti e gli abiti “da lavoro” e spostare il tavolo in un angolo della stanza, dietro ad una tenda di velluto rosso.
Aveva fatto un ottimo lavoro con il ragazzo; sospettava che ci fossero delle implicazioni nelle insistenze di Laura a usare prima diversi cadaveri di prova prima di lui.
Scrollò le spalle e volse i pensieri altrove.

L’orologio batté le undici con altrettanti lugubri rintocchi.
« Va tutto bene, ci sono qua io» mormorava Laura, tamponando la fronte al ragazzo. Piccole gocce di sudore scivolavano lungo il profilo degli zigomi fino alla mandibola, per poi cadere sul tessuto chiaro.
Dal canto suo, Laura aveva i capelli raccolti in una coda frettolosa e due pesanti occhiaie, e sentiva l’acqua congelarle il braccio, ogni volta che immergeva il fazzoletto ripiegato nella bacinella.
« Sta’ fermo, per favore» continuò, risultando più sicura di quanto in realtà non fosse. Approfittò di un momento di calma per riaccendere la candela. Una luce giallognola illuminò l’aria immediatamente lì attorno.
Rimase ferma un istante ad ascoltare gli ansiti del ragazzo, prima di uscire dalla stanza. Probabilmente l’altro non se ne accorse nemmeno, poiché non disse niente.
Laura chiuse la porta a chiave, e si lasciò cadere a terra, a peso morto. Si massaggiò le tempie, fece un respiro profondo. La mano tremante si posò sulla maniglia e la abbassò con prepotenza; entrò.
Il ragazzo era diventato silenzioso, aveva la testa piegata di lato e fissava impassibile il muro.
“ Oh no. Ho sbagliato ancora. Ho sprecato il mio unico tentativo” pensò Laura, tremando di angoscia. Si asciugò velocemente le lacrime, e per farlo abbassò la testa.
All’improvviso sentì una morsa ferrea stringerle la gola e venne spinta contro il muro.
« Che cosa mi hai fatto?» ringhiò il ragazzo; sembrava più arrabbiato che spaventato. Laura non trattenne un sorriso.
« Non…non ti ricordi di me?» disse a fatica « Kurt?»
Kurt cambiò espressione e la lasciò andare.
« Laura? Ti chiami così, vero?» le domandò dubbioso. La ragazza annuì, tossendo.


Commenti, please!
 
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»Holiday
view post Posted on 11/12/2009, 17:30




Kuuuuuuuuuuuuuuurt xD

Mi piace *w*
Come scrivi bene, Vendect :kawaii:
 
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Dream Walker
view post Posted on 11/12/2009, 19:25




CITAZIONE (»Holiday @ 11/12/2009, 17:30)
Kuuuuuuuuuuuuuuurt xD

Mi piace *w*
Come scrivi bene, Vendect :kawaii:

Kuuuuuuuuurt :sisi: :shifty:
 
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Dream Walker
view post Posted on 12/12/2009, 17:32




Ho provato a scrivere un'altra versione del primo capitolo ^^
Enjoy it!


All humans will, without exception, eventually die.
( Death Note, T.Ohba)



La cassa era di legno scuro, probabilmente ebano. Dopo essere stata violata, era stata spinta giù dal tavolo. In quel momento giaceva spezzata sul pavimento di marmo lucido, avendo lasciato il posto al suo vecchio occupante.
Laura evitava di concentrarsi su di lui per più di due secondi di seguito. Non centrava niente l’odore, che pure non era dei migliori.
« Puoi iniziare» le comunicò gentilmente Klaus, il suo insegnante, in piedi dall’altro lato del tavolo. In mezzo, a separarli, il corpo di un giovane senza vita. L’espressione del viso rigido era impassibile, le labbra appena socchiuse. I capelli neri erano secchi e opachi.
Laura ancora non riusciva a credere che stava per fare una cosa del genere. Sotto gli occhi severi di Klaus intinse la lama del pugnale nella bacinella di cristallo posta accanto a lei, e la lasciò lì, quindi sbottonò la camicia sbrindellata che il cadavere steso sul tavolo indossava ancora. Le mani le tremarono appena. Infine mise a nudo il torace dell’uomo. Con un coraggio che non avrebbe mai creduto di avere, lo girò in modo da sfilargli l’indumento dalle braccia tese lungo i fianchi.
Ad ogni contatto dei polpastrelli con l’epidermide gelida sobbalzava.
« Klaus» disse a voce bassa, come per non turbare la pace del morto.
Klaus infilò un dito nella bacinella e lo ritrasse bagnato. Trattenne una smorfia vedendo la crosticina formatasi sul polpastrello. Lo appoggiò sulla fronte del cadavere e tracciò una croce perfetta. Diede una pennellata d’acqua alle labbra socchiuse e si ritrasse di nuovo per osservare le mosse della giovane.
Laura annuì, più per reazione nervosa che per altro. Afferrò il pugnale bagnato e lo poggiò appena sopra lo sterno. Con delicatezza, senza staccare mai la lama dal corpo, tracciò a sua volta una croce, molto più grande di quella di Klaus.
Esausta, si accasciò su una sedia.
« Sei stata più accurata del solito, Laura. Sicura che non ci sia niente tra te e questo qui?»
“ Non chiamarlo semplicemente ‘questo qui’, stupido!” pensò ferocemente Laura, però sorrise e negò.
Un’occhiata fuori dalla finestra le disse che era quasi l’alba. Non aveva senso andarsene proprio in quel momento.
Incurvò appena le labbra, mentre immaginava la felicità di rivedere il sole dopo giorni, settimane, mesi. La sua felicità, invece, era lì, tangibile, vicina a farla esplodere.
Sentì Klaus spostare senza sforzo il tavolo in un angolo e avvicinarsi a lei, ma non si voltò. Aveva tanto sonno che quasi stava per cadere dalla sedia.
« Forse è meglio che tu vada a dormire» le disse l’uomo. Laura si alzò e si allontanò in silenzio. Era così premuroso e intelligente. Era gentile solo con lei, come fosse stata una valvola di sfogo contro tutto il mondo. Ed era anche bello, a suo dire. Per lei avrebbe potuto essere l’uomo perfetto.
Scosse la testa. Stava mentendo spudoratamente a se stessa con quelle parole. La verità era che Klaus, per quanto fosse incline a considerarlo quanto di più vicino ad un amico avesse, non era nient’altro che uno strumento, il migliore, per la sua situazione.
E lei, Laura, in quel momento si sentiva una fottuta bastarda.

Restò a letto per praticamente tutto il giorno. Come al solito, dopo un lavoro del genere, né lei né Klaus avevano voglia di pranzare. Teneva in mano la sveglia digitale, che osservò fino allo sfinimento senza mai sbattere le palpebre, anche se allo scoccare delle otto di mattina la sua mente si discostò dai suoi sensi per frugare nei ricordi.
Le parve di sentire l’odore ributtante del sangue misto a quello del carburante che si spandeva sull’asfalto torrido in un pomeriggio d’agosto. Il calore inumano del sole sul viso, mentre strisciava come un verme. Le sembrò di essere ancora lì, a dispetto del tempo passato. Sentì i sassolini sul terreno pungerle la guancia quando aveva smesso di trascinarsi, troppo stanca per continuare.

L’orologio batté le undici con altrettanti lugubri rintocchi.
« Va tutto bene, ci sono qua io» mormorava Laura, tamponando la fronte al ragazzo, i cui occhi saettavano da un lato all’altro della stanza. Il lenzuolo che aveva usato Laura per coprirlo era fradicio, e aveva qualcosa di molto simile alla febbre.
Dal canto suo, Laura aveva i capelli raccolti in una coda frettolosa e due pesanti occhiaie, e sentiva l’acqua congelarle il braccio, ogni volta che immergeva il fazzoletto ripiegato nella bacinella.
« Sta’ fermo, per favore» continuò, risultando più sicura di quanto in realtà non fosse. Approfittò di un momento di calma per riaccendere la candela. Una luce giallognola illuminò l’aria immediatamente lì attorno.
Quasi per riflesso nervoso, il ragazzo si mise seduto e prese Laura per la gola, attirandola verso di sé. La ragazza tossì e si divincolò inutilmente.
« Mi stai strangolando» mugolò. Il cuore le batteva tanto forte da risultare insopportabile. Non era giusto; lei non poteva morire. Non allora, almeno.
« Ti prego, lasciami» sussurrò con un filo di voce, stringendo a sua volta i polsi dell’aggressore.
« Cosa mi hai fatto?» sbottò l’altro, e aumentò la stretta.
Laura sentiva di essere vicinissima a piangere, o addirittura morire.
« Kurt.» riuscì a malapena a bisbigliare. Immediatamente sentì le mani lasciarle il collo e inspirò a fondo. Era ancora, incredibilmente viva.
“Se solo mi fossi ricordata prima della cosa più importante di tutte… il suo nome” pensò. Alzò gli occhi e incontrò lo sguardo perplesso di Kurt.
« Laura?» domandò. Lei riuscì solo ad annuire.
« Che cosa mi hai fatto?» si guardò le mani. « Che cosa mi hai fatto
 
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Dream Walker
view post Posted on 23/12/2009, 15:46




New-new-version of the first chap!!! ^^ *lo so che cambio idea spesso*

Love is dead, love is gone, love don't live here anymore
(Love is Dead, Kerli)



Era incredibile come fosse bastata solo una lastra di ghiaccio, lucido come vetro, a causare quella rovina. Laura sapeva che quelle cose potevano capitare a chiunque, ma non a lei, non in quel momento. Avvertì un dolore intenso al ginocchi sinistro,quello con cui aveva battuto per terra. Forse se l’era sbucciato. La neve continuava a cadere, leggera, talvolta quasi assente, e trasformava la strada in una trappola mortale.
In precario equilibrio a causa delle gambe malferme e della superficie scivolosa sul ponte, Laura riuscì a rimettersi in piedi.
Si aggrappò alla balaustra gelida, guardando l’acqua azzurrina che scorreva placida, e i pezzi di metallo trascinati dalla corrente verso est. Si rese conto di essere scivolata più lontano di quanto credesse.
Trascinò la gamba ferita fino ad uno dei piloni che sostenevano la struttura del ponte; una jeep argentea era quasi accartocciata contro di esso, ma non fu quello a farla raggelare.
Cadde in ginocchio davanti al cofano dell’auto, e osservò impassibile la persona che si trascinava fuori dal mucchio di metallo contorto.
« Dammi…» disse, tendendole una mano. Laura obbedì.
La stretta era quasi assente; la ragazza sentiva la pelle graffiata e lo sporco accumulatosi sulle nocche. Doveva aver preso a pugni l’auto sopra di sé, o almeno così pensava Laura.
Poi lui aprì il pugno, e mille, piccoli frammenti di vetro caddero sul suo palmo.
« Non era necessario» mormorò, per accorgersi subito dopo dell’espressione afflitta del suo amico. Tremò.
Non avrebbe mai corso un rischio tale se la posta in palio fosse stata solo la sua vita; si era lanciato verso di lei, spingendola via, solo per mettere indirettamente in salvo la propria vita. Agile e snello come un animale selvatico, eppure non aveva fatto in tempo a schivare il veicolo fuori controllo.
Laura gli accarezzò una guancia con la mano libera.
« Abbi pazienza, in futuro. È solo un’altra fase» disse più dolcemente. Prese una scheggia di vetro e l’alzò tra i loro visi, oramai vicinissimi.
« Ricompenso sempre chi lo merita» aggiunse, e lo baciò sulla fronte. Portò entrambe le braccia sulle sue spalle; con un gesto solo infilò il pezzetto sotto la pelle della nuca.
Quando lo lasciò andare, lui cadde in avanti, addosso a lei. Laura non riuscì a muoversi: pesava troppo.
“ È morto” pensò, ad occhi chiusi. Gli strinse più forte la mano inerte, intanto che dal centro arrivavano ambulanze e auto della polizia. I lampeggianti rossi e blu si riflettevano sulla neve.
Ascoltò senza capire ciò che si gridavano i poliziotti, ed aprì gli occhi solo quando le tolsero il corpo dell’amico di dosso. Si ritrovò a fissare un infermiere con i capelli biondicci, pieni di fiocchi di neve. Le fu immediatamente familiare. Al contrario di lei, non la guardava in viso, ma stava esaminando i cocci taglienti sparsi lì intorno.
Capì di aver sbagliato: quella che aveva scambiato per una divisa da infermiere non era altro che un semplice abito bianco.
« Klaus.» biascicò con voce piatta.
Klaus le sorrise, un po’ nervoso, di rimando.
« Vedi di alzarti in fretta, prima che ti carichino su una barella come il poveretto laggiù.»; indicò i due uomini che stavano caricando una sagoma avvolta in un sacco di plastica nera. Un’altra, più corta, aspettava il proprio turno sulla strada congelata.
« Dopo» rispose Laura, un ultimo residuo di insofferenza nella voce. Continuò a fissare il cielo nuvoloso con un’intensità strana, come se stesse cercando di individuare una cosa minuscola là in alto. Dopodichè annuì.
« Credo che presto profanerò una tomba»
« Non ne dubito. È questo il tuo compito, no?»
Il sorriso che Laura rivolse a Klaus fu diverso dai soliti: la piega delle labbra non fu morbida, bensì una linea netta in contrasto con la pelle chiara. Fu un sorriso da demone; l’occhiolino che fece guastò l’effetto finale.
 
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thedoc
view post Posted on 23/12/2009, 16:02




Mi dispiace non averla vista prima. Mi piace molto anche se per il momento ci capisco poco eheheh.
La terza versione però mi sembra più un prologo delle altre due.

Continuala, sono molto curiosa
 
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Dream Walker
view post Posted on 23/12/2009, 16:06




CITAZIONE (thedoc @ 23/12/2009, 16:02)
Mi dispiace non averla vista prima. Mi piace molto anche se per il momento ci capisco poco eheheh.
La terza versione però mi sembra più un prologo delle altre due.

Continuala, sono molto curiosa

è esattamente il prologo...non mi piaceva iniziarla come nella prima versione u_u
 
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Twilightiana
view post Posted on 23/12/2009, 16:22




Amore è bellissima! *.* *.*
Sapevo già che scrivevi divinamente ma questo è troppooo!!
Insomma scrivi, in una maniera che non può essere descritta a parole.
La tua bravura supera ogni aggettivo che conosco e quindi non posso in alcun modo valutare il tuo scritto. Sul serio non riesco a capire come tu faccia ad essere così descrittiva *.*
Continuala al più presto, tesoro...!! *.*
...Che ci hai messo pure Kurt!! *.*
 
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Dream Walker
view post Posted on 23/12/2009, 16:29




CITAZIONE (Twilightiana @ 23/12/2009, 16:22)
Amore è bellissima! *.* *.*
Sapevo già che scrivevi divinamente ma questo è troppooo!!
Insomma scrivi, in una maniera che non può essere descritta a parole.
La tua bravura supera ogni aggettivo che conosco e quindi non posso in alcun modo valutare il tuo scritto. Sul serio non riesco a capire come tu faccia ad essere così descrittiva *.*
Continuala al più presto, tesoro...!! *.*
...Che ci hai messo pure Kurt!! *.*

*cuore si gonfia* :wub:
*ancora* :wub:
*ancora* :wub:
Ah, non averne a male se l'ho ucciso nel prologo...*scusa amore*...tanto, come vedi, torna in vita ^^
Ecco la canzone ideale da mettere in sottofondo nel capitolo:
 
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Twilightiana
view post Posted on 23/12/2009, 16:37




CITAZIONE
*cuore si gonfia* :wub:
*ancora* :wub:
*ancora* :wub:
Ah, non averne a male se l'ho ucciso nel prologo...*scusa amore*...tanto, come vedi, torna in vita ^^

Sì, ho visto <.< Non lo potevi far morire definitivamente!! ;)

Sì, la canzone è perfetta *.*
 
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Dream Walker
view post Posted on 23/12/2009, 16:39




Mi ha ispirato lei... hai un'idea sul titolo che potrei dare? Quello che uso tuttora non mi piace >___>
 
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Twilightiana
view post Posted on 23/12/2009, 16:48




*A lei piace* *.* *.* :kawaii:

*Ora non le viene niente* :( :unsure: :cry: :cry: :cry: :please: :pensa:
 
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Dream Walker
view post Posted on 23/12/2009, 16:50




CITAZIONE (Twilightiana @ 23/12/2009, 16:48)
*A lei piace* *.* *.* :kawaii:

*Ora non le viene niente* :( :unsure: :cry: :cry: :cry: :please: :pensa:

Va bene lo stesso *legge spezzone di Twilight e appoggia testa sul petto di Twili*
 
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Twilightiana
view post Posted on 23/12/2009, 16:52




*Accarezza la testa di Dream e canticchia*

O.o

Sono stonata!
 
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Dream Walker
view post Posted on 23/12/2009, 16:53




Va bene lo stesso *sospira felice*
Come va il download della puntata? *sbadiglio da gatto*
Miauuu
 
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22 replies since 11/12/2009, 17:21   90 views
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