| Mailaen Fujiwara
Nananana, nannaaa, naranaana... Canticchiavo, signori miei, canticchiavo nella mia mente le più insulse melodie che fossi mai riuscito ad inventare. Incredibilmente, mi distraeva molto quando avevo bisogno di non pensare a nulla. Mi concentravo nella melodia, nel far concordare con "na" con un "ra". ... Lo so, sono malato. Però era più forte di me, essere sempre di buon umore. Secondo alcuni era un pregio, secondo altri un imperdonabile sciocchezza. Che me ne importava? L'importante era che vivevo la mia vita decisamente alla giornata, e per questo ero sereno e felice eccetera. Immediatamente mi venne in mente Night. Uhm, dovevo ancora capire perché avevo fatto quel che avevo fatto oggi pomeriggio. Proprio non capivo, non era da me capitolare come un pesce lesso. Colpa sua? Naah, ero io il cretino. Non riuscivo a non pensare che non potevo passarla liscia, dovevano esserci per forza delle conseguenze... tipo quella telefonata. Ecco, neanche canticchiare mi aveva distratto a sufficienza. Sbuffai e alzai gli occhi, incontrando il soffitto affrescato del... dormitorio delle ragazze?! Mi scappò da ridere. Ok, era il mio istinto predatore che mi attirava stile calamita. Feci per fare dietrofront, poi decisi che avrei usato l'uscita sul retro, quella chiusa a chiave e che dava sui dormitori maschili. Da lì, sarei direttamente andato in camera. Poi, svoltato l'angolo, la mia mente si riempì di una valanga di "ohmmerda" "cazzocazzocazzo" et similia. Davanti alla porta della sua camera, c'era Night, palesemente in lacrime. Oddio, ti prego, Dio, se esisti, fa' che non sia per me... Fui assalito da un senso di colpa indescrivibile. Mi avvicinai decisamente titubante. -N-Night?- chiesi, accennando un sorriso.
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