« Stai tremando» osservò Klaus non appena entrarono in casa di lui; si tolse il giaccone e lo appese alla parete, ma continuò ad osservare Laura e i suoi movimenti nervosi. La seguì fino in cucina, dove mise una moka sul fornello.
« Ho solo freddo» ribatté di scatto, e incrociò le braccia sul petto in segno di sfida.
« Ma tu, quel ragazzo, non lo conoscevi?»; a quella domanda riuscì a trattenere una reazione spropositata. Batté le palpebre un paio di volte, come se non avesse capito di cosa Klaus stesse parlando.
« Gli avrò detto sì e no quattro parole» rispose tranquilla.
« Capisco. Lavori domani?» continuò Klaus con finta noncuranza.
Laura corrugò le fronte.
« Mi pare» trattenne il fiato « ovvio». Si versò una tazza di caffè, i suoi pensieri sempre celati dietro ad una maschera vuota.
Abbandonò l’argomento e salì in soffitta, dove aveva allestito una camera provvisoria. Si sedette davanti alla finestra, con un libro in grembo. Era molto grosso, dalla copertina rossa, ed era stato stampato in lettere minuscole, quasi incomprensibili.
Fece scorrere le pagine fino a metà. Laura lesse qualche riga, poi chiuse il volume.
“ Ricompenso sempre chi mi fa un favore. Ti chiedo scusa per quello che sto per fare, ma non ci sono alternative. Voglio che tu torni da me!” sillabò, muta.
Chiese perdono ancora a lungo, per poter compiere il primo passo in tutta tranquillità; adesso doveva cercare il bicchiere. “ Dov’è, maledizione?”
Lo trovò dietro ad un’altra pila di libri –l’ennesima- sul tavolo di mogano, il suo preferito. Scoprì che era già mezzo pieno senza troppa sorpresa, ci sperava, anzi. In piedi davanti alla porta-finestra con balcone annesso e vista panoramica sulla piazza principale della città, mandò giù il contenuto del bicchiere in sorso. Trovò la bevanda dolce e leggera, esattamente del tipo che tutti quelli come lei avrebbero preferito.
Guardò la parete giallo acceso della casa di fronte, che nascondeva il ponte, mentre percorreva l’orlo del bicchiere con l’indice.
« Ho paura che dovrai abituarti a questa situazione, bello mio.»; sospirò, ancora insoddisfatta.
Seconda parte del primo capitolo
