| A Lianna era sempre piaciuto Mello. Diciamo pure che lo adoravo. Lui era il quarto, alla Wammy's House. Prima di tutti c'era L, poi veniva Beyond, il suo fratello gemello (se lo si poteva considerare ancora un alunno della Wammy's), poi la triade: Near, Mello e Matt. La sesta era Lianna. Il QI di L si aggirava intorno ai 199 punti, quello di Beyond ai 194, Near stazionava sui 193, Mello sui 192, Matt si "accontentava" di 189 punti, Lianna di 182. Da Lianna in giù, c'era un brusco calo. Per fare un esempio, Ian, il settimo, contava quasi 30 punti di differenza con Lianna, arrivano soltanto a 153. I primi sei ragazzi erano l'Olimpo, i più intelligenti del mondo, mentre tutti gli altri alunni della Wammy's House... erano brillanti, ok, ma non ai loro livelli. Loro erano insuperabili. Per Lianna, Mello era un genio, l'Einstein del XXI secolo, la versione inglese di Cartesio, il suo Pitagora personale. Era arrivata prima ad ammirarlo, poi a guardarlo con gli occhi di un'adolescente cotta a puntino, poi ad amarlo seriamente. Eppure, ultimamente, probabilmente per le attenzioni che lui riservava a Matt (rendiamoci conto, ad un maschio, nerd, oltretutto, rosso di capelli?!), il suo innamoramento stava diminuendo. Un po' si odiava, per questo. Essere innamorata le piaceva, eppure era chiaro: il suo interesse calava. Riprendendo di nuovo in mano la pallina, si appoggiò allo schienale della sedia, puntando gli occhi sul soffitto. Sentiva dei passi. La porta si spalancò e Watari apparì sulla porta. Lianna e Near si girarono di scatto. Dietro al direttore videro anche L, che si grattava la testa. Sembrava seriamente in difficoltà, e questo fatto spedì Lianna e Near nel pallone. Se L era preoccupato, la cosa doveva essere grave. Watari si guardò intorno. - Dov'è Mello?! - esclamò, iniziando a diventare purpureo. - Andato da... Matt - disse Lianna, stringendo le labbra. Watari boccheggiò. - Quel.. quel... oh, basta. Ragazzi, piuttosto, è appena arrivato un fax. Viene da Okinawa, da un account pubblico di un Internet point. Lianna alzò le sopracciglia. - L'ha mandato... l'assassino? - Sì, esatto, il serial killer. Prima c'è scritta una serie di nomi ed orari, poi un aforisma di... Nietzsche. Lianna storse il naso. Aveva sempre odiato quel filosofo. - Che aforisma? - chiese. - "Il cristianesimo richiede fede e nient'altro che fede, e respinge con passione la ricerca delle motivazioni" - lesse Watari. Near stette in silenzio, mentre Lianna sbuffò: - Ok, che c'entra? - Credo voglia farci passare qualche messaggio, perché sotto c'è scritto, a mano: "Il culto della morte non è come il cristianesimo. Il culto della morte chiede fede e dà risposte". Lianna corrugò le sopracciglia. Sentiva che quelle due frasi non erano completamente scollegate. Near, L e Watari, invece, sembravano completamente persi. - Lianna, tu che di letteratura ci capisci qualcosa, non è che... riusciresti a... non capisco cosa voglia dire - ammise L, con un notevole sforzo. - Secondo me, quel tipo vuole farci capire che ha trovato adepti - rispose con semplcità Lianna. - Spiegherebbe i tizi morti lungo la strada e perché Matt è ancora vivo. Oh, e quella è chiaramente carta del quaderno.
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