*___* G-Grazie... >//< Ma non è che posso scrivere Best-sellers XD non esageriamo °w°
comunque sono al capitolo 15 di questa fan fik ._. ora posto altri due capitoli, visto che è da un pò che non aggiorno XP
Quinto Capitolo: ~Motel.
Bè, non sono un moccioso di buona famiglia da bassa classe media
con lo zainetto, e non me ne frega un cacchio di niente.
tu in piedi all’angolo
parlando di quel kufuffin.
ma non ha senso
tutta l’aria che sbuffi.
poi se l’uovo non si macchia
rimetterai giu’ la cornetta,
sei nella lista dei piu’ ricercati
sulla rubrica del telefono.
mi piacciono le canzoni senza distorsioni,
bere regolato.
il dottore ha detto che mia madre
avrebbe dovuto abortire.
non voglio sprecare il tempo
diventare un’altra vittima della società.
non mi mettero’ mai in riga
diventando un’altra vittima del tuo conformismo
e arrendermi.
I passi, il telefono che suona inesorabilmente. Cosa fai Mello? Non hai detto tu di non voler cadere ai suoi piedi? E allora ti alzi e rispondi a quel telefono. Sai chi è. L'altro cerca piano di rialzarsi da terra, sporco, denudato, umiliato.
-Pronto..?- Trema la tua voce, è stanca, barcolli un po', la mano ferma sul tavolo per sorreggere il corpo distrutto.
-Dove cazzo sei?!- La sua voce, fredda, calma ma allo stesso tempo nervosa.
-A Londra...- Dici con un mezzo sorriso sulle labbra, cosa c'è da ridere?
-Near è li con te?- Come fa a saperlo, il tuo volto cambia espressione, stai male, non vuoi che lo sappia, come lo sa? Ti agiti quasi ti incazzi, non capisci nulla diventi isterico.
-Che cazzo tene frega?! Io sono a Londra ho detto! Te dove sei più tosto?- Ecco come scappi alla domanda, come cerchi di fare la vittima.
-In areo-porto, sapevo che eri da Near. Sono li tra una ventina di minuti vedi di fare poco la puttana.- La sua voce sempre fredda, triste quasi, come lo sa, come lo ha saputo. I tuoi occhi bruciano, non è giusto, non doveva saperlo.
-Io non sono una puttana stronzo!- Gridi isterico, afflitto, sconfitto, umiliato. Il telefono fa quel odioso rumore, ti ha attaccato, la cosa non la sopporti, non la concepisci. Poi lo guardi, quel ragazzino, quello che ti sei fatto qualche minuto fa. Ti fissa con occhi tremolanti, ti avvicini.
-Non osare riavvicinarti a me, altrimenti la prossima volta al posto del cazzo ti ci ficco la pistola in culo!- Poi ti alzi dal suo viso, che è ancora sconvolto, quanto esausto. Ti avvicini verso la sedia, prendi la giacca in pelle e la indossi. La pelliccia che nasconde il tuo volto, il cappuccio i tuoi capelli angelici. Apri la porta ed esci. Nessuno ti ferma, nessuno pensa di farlo, il tuo sguardo omicida. Sei fuori. E adesso? Adesso ti guardi intorno, le macchine che sfrecciano, i vicoli bui, che brutta città. Prendi una barretta di cioccolata dalla tasca del giacchetto e la scarti. Ti accasci al muro dell'enorme edificio e cominci ad assaporare quel aroma di cacao, così intenso così buono. Non sai quanto passa, forse sei alla seconda barretta, e Matt si sta avvicinando con la sua macchina rossa al marciapiede. Tira giù il finestrino, lo vedi non ti muovi. Il fumo che esce dall'auto. Sbuffi quasi stanco, ti avvicini.
-Sai, ora sembri ancora più puttana di prima.- La sua voce così fredda, distante. La odi! Ma lo sai, ha ragione, ha fottutamente ragione. Fai una smorfia, poi chiudi lo sportello, e la macchina sfreccia via, dietro gli angoli della città. Lo ignori, lui pure. Quel silenzio così straziante, cazzo siete insieme e non dite nulla, eppure volevi questo e anche lui lo voleva. Perché, perché tutto deve succedere così maledettamente male, perché la tua vita deve fare così schifo. Continui a sgranocchiare gli ultimi cubetti della cioccolata. L'ultima della giornata, visto che non ne hai altra. Poi lui rompe il silenzio e te ti senti più leggero di prima.
-Per stanotte dormiamo in Hotel, domani cerchiamo un appartamento a poco prezzo.- Dice avvicinandosi a un Motel, abbastanza squallido e malfamato. Le puttane sul ciglio della strada che si avvicinano, per chiederti di divertirti con loro questa notte, tu che le ignori, non le biasimi, le disprezzi. Il loro alito così nauseante, quelle caviglie così sfatte dai tacchi. E le gambe tutte flaccide. Le guardi ancora più disgustato, poi fissi Matt che entra nel grande edificio per poi uscire e andare a parcheggiare la macchina, nel parcheggio li vicino. Scendete e camminate silenziosamente, fino all'interno della struttura, squallida anch'essa. Poi salite le scale, la stanza numero 7. La porta in legno, del tutto sciupato. Senti delle urla di una donna, poi un uomo. Dio che schifo, che schifo il mondo Mello. Entrate, il letto sporco, le sedie in legno sciupate. Che schifo di posto per dormire pensi.
-Bella topaia Matt.- Ti guarda incazzato, totalmente incazzato.
-Meli davi tu i soldi? Domani dobbiamo comprare l'appartamento, cosa pensi che non voglia risparmiare, per comprarmi una casa migliore.- Porta ancora quel fottuto cilindro alla bocca, l'accende. Spegni la luce, lui è alla finestra, seduto a fumare quell'aroma di tabacco, così schifoso al tuo olfatto, così perfetto per il suo. Lo fissi seduto su una delle sedie in legno li vicine. Che figura affascinante... Perfetta, quelle mani che ti regalano immensi piaceri, che ti accolgono, quelle braccia che ti sorreggono sempre, che ti scaldano. Poi i capelli, rossi, perfetti, lisci, soffici, cosa si può chiedere di meglio? Niente e tu lo sai, continui a fissarlo, senti che la tua vita è così legata alla sua, che senza moriresti, anzi saresti già morto. Si gira, i vostri occhi, quel verde così intenso, sai che hai fatto tutte le cazzate del mondo, sai che lo sa. Ma ti perdona, ti ha sempre perdonato. Si avvicina, ti accarezza i capelli dorati. Chiudi gli occhi e ti abbandoni a quelle carezze, quell'affetto che ti circonda ogni giorno. Sai che vorresti che non finisse mai, vorresti che tutto si fermasse, che la sabbia della clessidra si bloccasse e tutto si fermerebbe, voi solo voi, cosa potresti chiedere di meglio Mello?
Ho perso la mia strada
e non ci ho messo troppo prima di accorgermene,
non posso piangere
perché so che la debolezza era nei tuoi occhi.
Mi sforzo in un sorriso, in una risata
ogni giorno della mia vita.
Il mio cuore non è possibile romperlo
perché non ho mai iniziato a usarlo.
Il suo viso così vicino al tuo, la sua bocca che sfiora vogliosamente la tua, gli occhi si chiudono, la mente si abbandona a quella dolcezza, a quella voglia così reciproca, così insaziabile. Le mani che cercano il corpo dell'altro, lo scorrono, lo delineano tutto, quasi lo stessero creando. Senti i suoi fianchi così magri, deboli, ma allo stesso tempo resistenti, forti. Si siede sopra le tue gambe, le sue labbra che si spingono alle tue, le lingue che si uniscono, ti sembra tutto così meraviglioso, non vorresti smettere. Le tue dita, che si infiltrano nei suoi capelli, così lisci, così perfetti, lo spingi verso di te, lo vuoi. Le sue mani che percorrono il tuo corpo, lo senti così vicino. Poi si alza, ti trascina verso di se, ti gira, ti spinge. Sei al muro, sei li e non aspetti altro che essere suo. Ti lecca, ti bacia, ti morde e tu vai in trans. Si infiltra in quella maglia così stretta per il tuo corpo, tela sfila, quasi non tene accorgi... Cerchi di sfilargliela anche te, ma ti precede, ti aiuta. Ora i vostri petti si sfiorano, state qualche minuto abbracciati senza dire niente. Il tuo collo che va in fibrillazione, senti la sua lingua i suoi denti, il suo calore, attaccarsi a te, quasi ti stesse mangiando. Scorri la sua schiena, liscia, dei nei in rilievo, ma non ha importanza, è bellissimo, tutto di lui è bellissimo. L'abbraccio si sciogli, si avvicina alle tue labbra le lecca, impazzisci, è così arrapante quando lo fa. Poi scende, senti il suo liquido caldo percorrerti tutto il corpo, la lingua soffermarsi sui capezzoli, tartassarli, mordicchiarli, stai impazzendo, sei completamente impazzito. Scende, con i denti ti slaccia quei pantaloni, troppo stretti secondo lui, troppo arrapanti, sa che ti piace quando teli slaccia così. Con le mani li cala del tutto, e tu ti levi le scarpe, e lasci cadere a terra i pantaloni. Le tue mani cercano i suoi capelli, li accarezzi li stringi, mentre lui lecca quella stoffa, così umidiccia, e ti sente, sente il tuo membro pulsare, aumentare a ogni contatto con la sua lingua. E' duro. Con i denti afferra l'elastico e lo fa scorrere, per poi buttarlo giù con una mano. Anche quello è andato. Sei completamente nudo, e lui è ancora con i pantaloni e gli stivali, ti secca la cosa. Ma quando la sua bocca entra in contatto con la tua intimità la tua testa è come esplosa, nemmeno una cellula riesce a farti connettere. Senti quella lingua percorrerti, la sua bocca prenderti, quei movimenti così lenti e eccitanti, le tue mani che stringono di più quelle ciocche rosse. Bastano pochi attimi e te vieni nella sua bocca, si stacca, leccando il liquido che gli cola sul collo, si pulisce. Poi riporta gli occhi su di te, Dio pensi di morire, si questo è l'inferno. Mentre riprendi fiato, si sfila gli stivali. Lo guardi mentre scendi lentamente, poi si leva i jeans, Dio lo vuoi, e ti ecciti. Senti quelle pulsazioni in mezzo alle gambe, cristo è possibile? Con una mano ti prende e ti rialza, ti trascina verso di lui, che si siede sulla sedia, ti metti in ginocchio, gli sfili lentamente le mutande, cominci a percorrere con la lingua la sua virilità, senti i gemiti uscire, Dio anche quelli ti fanno arrapare, eppure continui, ma prima che lui stia per venire ti ferma. Ti alza, e ti fa sedere sopra di lui, e piano piano entra dentro di te. Stai impazzendo. Ti sorreggi in punta di piedi, facendo movimenti continui su e giù, ti stringe la vita intimandoti di andare più veloce. Senti i suoi gemiti, tu ormai sei abituato a quel contatto e non ti fa nemmeno poi così male, cominci ad ansimare forte anche te, quasi urli. Sei quasi al limite. Si alza e vi staccate, lo guardi un po' interrogativo, con quella voglia non saziata tra le gambe, ma non hai tempo per fare domande. Ti spinge al muro e ti penetrata violentemente. Il tuo corpo si inclina, con le unghie ti attacchi al muro, le spinte così veloci e forti, lo senti dentro di te, si muove così meravigliosamente, che smettere sarebbe la morte. La sua mano si attacca al tuo membro, ti sta masturbando veloce, mente il suo bacino si attacca a te così violentemente che credi di essere già morto, le tu urla, i suoi gemiti pesanti. Ti piace. Sei al vortice. Vieni nella sua mano esausto e lui poco dopo dentro di te. Si stacca. Con i gomiti ti sorreggi al muro e lui si accascia su di te. Ti bacia a fiori di labbra il collo sudato. I respiri pesanti, i corpi caldi. Ti giri piano verso di lui, le tue labbra si attaccano alle sue, che dolce sensazione.
Quando vedo il tuo sorriso,
le lacrime corrono giù per il mio viso e non posso cancellarle.
E adesso che sono più forte ho capito,
come questo mondo diventa freddo e irrompe attraverso la mia anima.
E so che troverò, nel profondo di me stesso, che posso essere l'unico uomo per te.
Usami a tuo piacimento.
Tira le mie catene solo per un brivido di piacere.
E so che starò bene.
Anche se i miei cieli stanno diventando grigi.
Non ti farò mai cadere.
Mi alzerò con te per sempre.
Sarò lì per te qualsiasi cosa accada.
Anche se salvarti mi manderà in cielo.
More.
.Sesto capitolo:~Confessione.
“Sorridimi amore...Sorridimi, perché il tuo sorriso mi piace, mi fa impazzire...Dio dove sei stato fin'ora? Perché mi sembra la prima volta di averti tra le mie braccia? Eppure sei sempre stato con me... in ogni angolo della tua pelle sento il mio, il tuo, il nostro sapore, eppure sei tu, sono io...siamo noi. Amami amore...Io ho bisogno di averti! Ti voglio, ti ho sempre voluto, ti prego dimmi che tutto questo è un bellissimo sogno, così dormirò per sempre e tutto questo non finirà mai...Ti prego amore fatti abbracciare, mi senti? Lo senti? È il mio cuore cazzo, il mio cuore! E sta battendo per te... e non voglio che smetta di battere, perché questo battito mi piace, mi fa ricordare che qualcuno è riuscito ad uccidermi lasciandomi vivo, perché grazie a questo so che ci sei anche tu...Ehi amore, non ricordo più come siamo arrivati a questo... tu telo ricordi? Sei la cosa più bella che ho visto, ti prego resta il mio angelo, il mio angelo cattivo, perché la purezza non fa per me...I tuoi occhi così azzurri, sono forse il cielo, o è solo il riflesso che lo sta guardando, perché tu ed io siamo all'inferno, è da un po' che dobbiamo esserci eppure siamo ancora qui... Sai Mel, io in realtà...sarei morto.”
I tuoi occhi stanchi si aprono piano a quel colore così acceso che proviene da fuori, senti la luce invadere le tue azzurre iridi, e mugugni perché bruciano troppo... Ti giri dall'altra parte e senti odore di fumo. La sigaretta accesa, la piccola nuvola che ne esce, e quelle dita così lunghe e affusolate che la reggono, sorridi. Porti un braccio attorno alla sua vita, senti il suo calore, è ancora nudo e anche tu... Ti guarda, sorride anche lui, aspirando la sigaretta. La sua mano che si intreccia coi tuoi capelli spettinati, il suo tocco ti piace, ti è sempre piaciuto, state li per quanto? É passata un eternità?
Si stacca lentamente da te, che cerchi di tenerlo ancora a letto, ma non hai abbastanza forza e voglia, per fermarlo, così si alza, nudo, in tutto la sua bellezza, e si gira, ti fissa e pure tu lo fissi, cazzo se ti piace. Ti alzi e lui non si muove, ti avvicini, è ancora li. Porti la tua mano sul suo viso e piano avvicini le tue labbra alle sue.
-Per favore...fammi tuo.- Sussurri, carezze, baci. Senti la sua lingua intrecciarsi con la tua, la sua bocca così morbida ti sembra un sogno, la sua pelle è delicata, liscia, perfetta, è forse questo il paradiso Mello?
Le sue mani piano piano si avvicino al tuo bacino, così sottile, sei magro, da quanto non fai un pasto come si deve? Eppure il dottore telo aveva detto di mangiare, ma tu preferivi la tua amata cioccolata, e se quella finiva, rimaneva il suo corpo, ti avrebbe saziato più di ogni altra cosa al mondo, persino più della cioccolata. Ti avvicina a lui, aderendo bene i corpi, le tue mani nei suoi capelli rossi, lisci, intrecci le dita, vuoi avere di più...di più Mello, ancora di più. Ci vuole poco per ritrovarti attaccato alla parete, le sue mani alla parete, le tue che stringono i capelli, quasi li volessi strappare, spingendo il suo viso ancora più verso il tuo. Poi si stacca, prende fiato, ti sorride, quel sorriso cazzo, quel dannato sorriso ti fa sciogliere, così dolce, così sexy, quasi fosse una provocazione. Struscia il suo naso contro il tuo, facendo combaciare le due fronti calde.
-Ehi Mel...forse dovremo vestirci tu che dici?- Il suo sussurro sulla tua bocca, non credi di aver afferrato bene le parole, anzi forse non le hai nemmeno ascoltate, sentite. Ti avvicini nuovamente alle sue labbra, affogando nella vostra saliva, calda, facendo scendere una mano sui suoi addominali, poco scolpiti, visto che anche lui non mangiava molto, il suo fisico era asciutto e magrolino, ma allo stesso tempo forte. Con le dita affiori un suo capezzolo, facendolo andare in estasi, lo stuzzichi qualche secondo, mentre lui cerca di prendere aria, da quei baci così appassionati che gli stai dando. -Asp...aspetta... Mello dobbiamo andare, altrimenti scade l'orario e...- Non lo fai finire, non ti importa dell'orario, insomma siete vivi per miracolo e tutto quello che vuoi è stare con lui il più tempo possibile, infondo questa topaia quanto poteva venire a costare? Affondi la tua lingua nella sua bocca, così per azzittirlo, scendendo con la mano, fino ad arrivare alla sua mascolinità, stuzzicandola con le dita, sai che gli piace, fai altrettanto con i suoi genitali, proprio li sotto, senti le pulsazioni del suo membro aumentare sempre di più e le sue mani, che prima erano alla parete, si sono spostate verso le tue spalle, prendendoti quasi di peso e spingendosi delicatamente sul letto, sei disteso per obliquo, e lui è sopra di te, che ti sta leccando il collo, mentre la tua mano sta facendo godere la sua erezione, sfiorandola di tanto in tanto con la tua. Vi sistemate meglio sul letto, quella posizione sta diventando scomoda ormai, si porta a cavalcioni su di te, stuzzicando con la lingua e coi denti i tuoi capezzoli, la tua mano risale dal basso ventre e torna nuovamente sui suoi capelli, cercando di afferrarli delicatamente. Rilasci dei gemiti, senti la sua lingua circolare sul tuo capezzolo, poco dopo alza la testa guardando i tuoi occhi azzurri che lo fissano, sorridi. Si alza piano su di te, poggiando le mani sul letto, ai lati del tuo corpo, sorreggendosi, anche con le ginocchia, puntate a letto. -Mello...grazie.- Dice piano, quasi come se non volesse farsi sentire, ma tu lo senti e non capisci perché ti debba ringraziare, in fondo anche questa volta è lui che ti ha salvato, è lui che ti ha ridato la vita, attraverso le ceneri come una fenice.
-Perché mi ringrazi?- domandi sorridendo. Lui invece è serio e sembra molto rattristito, i suoi occhi sono lucidi, piange?
-Mello...non ti sei chiesto come faccio ad essere ancora vivo?- Il silenzio prevale nella stanza, come se il tempo si fosse fermato. I tuoi occhi persi nei suoi cercando di capire, cercando di trovare una risposta, perché aveva tirato in ballo proprio ora l'argomento? Cosa centra? Dove voleva arrivare, pensavi solo a domande su domande, poi vedi una lacrime scorrere giù dal suo viso, percorrendo la soffice guancia rosea. I tuoi occhi si dilatano, il tuo cuore si spezza, le domande aumentano dentro di te, e il silenzio viene spezzato dai suoi mugoli. -Mel... io... io...sono morto... tu sei morto.... siamo morti...Mel...- Si siede sopra le tue gambe, portandosi le mani al volto, cercando di nascondere invano le lacrime che uscivano interrottamente dai suoi occhi. Cosa voleva dire quella frase? Che cosa volevano dire quelle parole così confuse, così spezzate. Non era morto, lui si sentiva vivissimo, e sentiva vivo pure Matt, altrimenti perché erano qui, se fossero morti, nessuno li avrebbe visti, e loro non potevano sentire così bene il sapore della pelle dell'altro, il calore, l'odore. Ti senti più scombussolato di prima, non capisci cosa voglia dire, ti alzi, portandoti a sedere sul materasso un po' sfondato, con lui ancora sulle tue gambe a rimpiangersi.
-Ehi... Va tutto bene Matt..- Dici accarezzandogli leggermente i capelli, prendendogli delicatamente la testa e portarlo verso di te.
-No Mello! Non va affatto bene!- Dice dando uno schiaffo alla tua mano, che si era protesa verso di lui. Rimani interdetto da quel gesto, poi lo vedi, il suo volto in lacrime, la sua pelle chiara era diventata rossastra, e i suoi occhi erano diventati gonfi. -Io... sono stato uno stupido! Ti ho rovinato la vita Mello... e tu... tu non lo sai...- La sua voce così triste, così debole, senti i singhiozzi uscire dalla sua bocca. Allora erano davvero morti? Non aveva mai visto Matt piangere in quel modo. Era raro che Matt piangesse, era più plausibile quando lo aveva fatto in ospedale, d'altronde Mello era in fin di vita e era normale che si preoccupasse almeno un po'... però...loro da come diceva l'amico erano morti... in che modo erano morti?
-Matt, ma che cazzo stai blaterando! Tu non hai rovinato la vita a nessuno!- Sembri incazzato, più che con lui con te stesso, ti sentivi in colpa, ma non sapevi nemmeno te per cosa, non potevi vedere Matt in quello stato, non era lui. -Sei la cosa più bella che mi sia capitata nella mia vita, l'unica cosa per cui ne è valsa la pena vivere! Mi dici che cavolo ti salta in mente, così di punto in bianco?!- Le tue mani si stringono alle sue spalle, cercando di scuoterlo, di farlo ragionare. Ma questo come un riccio si richiude in se stesso, portando nuovamente le mani sul volto, singhiozzando silenziosamente. Non sai più cosa fare... ti arrendi e piano lasci scivolare le tue mani sulle braccia di lui.
-Perdonami...Mel...-
“Si Mel perdonami, perché sono stato debole, sono stato un vigliacco, uno stupido. Ho ceduto le nostre anime in cambio della nostra vita... Ho regalato al diavolo la nostra eternità, lasciando che ci lasciasse vivere. E ora sto frignando come un poppante davanti a te, sono ridicolo Mello, sono davvero ridicolo. Ho tanta paura Mel...tanta paura di perderti...per sempre.”
Ultimamente non sono più me stesso
forse ho bisogno d'aiuto
è solo la mia confusione
credi nella mia delusione
non rimpiangere di avermi conosciuto
và avanti con questi passi per avermi
lì dove abbiamo cominciato
prima che io crollassi
se potessi oscurarmi
diventerebbe tutto così chiaro
stando faccia a faccia con ogni cosa che temo
guardo così da vicino
eppure ancora non vedo
così male come sembra
rubo un pezzo di mente
nella vita di tutti i giorni
le conseguenze sono reali
sono oltre il limite della realtà...
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